Apple è nel mirino ormai da un po’: l’Unione Europea, Epic, Spotify (per non parlare degli utenti Android), poiché il suo approccio da “giardino recintato” al software e all’hardware non sembra essere la tazza di tè di tutti, per non dire altro. Con questo in mente, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha recentemente intentato una causa antitrust contro il colosso tecnologico con sede a Cupertino, in quello che potrebbe essere uno dei casi più grandi nel settore tecnologico nordamericano quest’anno.
La causa comprende 16 procuratori generali statali e distrettuali e sostiene che le strategie di mercato di Apple, oltre ai suoi dilaganti aumenti dei prezzi sia per gli utenti finali che per gli sviluppatori, costituivano violazioni delle norme antitrust. Presentata nel New Jersey, la causa cerca di rovesciare il monopolio di Apple sul mercato e afferma che l’ingiusta posizione dominante dell’azienda ha impedito ai concorrenti di guadagnare una posizione significativa presso i consumatori. Una dichiarazione del procuratore generale Merrick Garland recita:
“I consumatori non dovrebbero essere costretti a pagare prezzi più alti perché le aziende violano le leggi antitrust… Sosteniamo che Apple ha mantenuto il potere monopolistico nel mercato degli smartphone, non semplicemente stando davanti alla concorrenza nel merito, ma violando la legge antitrust federale. Se lasciata incontrastata, Apple continuerà solo a rafforzare il suo monopolio sugli smartphone”.
Detto questo, Apple non è l’unico nome della “big tech” ad essere stato preso di mira dal governo degli Stati Uniti: l’anno scorso, anche il Dipartimento di Giustizia ha intentato una causa contro Google, tra le altre cose, per presunte pratiche monopolistiche illegali.
Nella sua difesa, Apple ha affermato che la causa ostacolerebbe la capacità dell’azienda di creare il tipo di tecnologia che i suoi consumatori si aspettano, aggiungendo che la causa costituisce un “precedente pericoloso” che consente al governo di svolgere un ruolo senza ostacoli nella ” progettare la tecnologia delle persone”. Secondo la dichiarazione di Apple:
“In Apple, innoviamo ogni giorno per far amare la tecnologia, progettando prodotti che funzionano perfettamente insieme, proteggono la privacy e la sicurezza delle persone e creano un’esperienza magica per i nostri utenti… Questa causa minaccia chi siamo e i principi che distinguono i prodotti Apple in mercati fortemente competitivi”.
Forse si può dire con certezza che il successo della causa avrà senza dubbio un impatto sul mercato degli smartphone nordamericano, dove Apple regna sovrana. L’ecosistema chiuso di Apple e le sue campagne di marketing aggressive hanno portato a una notevole adozione da parte degli utenti, consentendo all’azienda di farlo leader con una quota di mercato del 60%. solo negli Stati Uniti.
Questo sviluppo segue poco dopo che le autorità di regolamentazione dell’UE hanno richiesto alla società di garantire agli utenti la possibilità di caricare manualmente le app, una funzionalità presente su Android ormai da più di un decennio. L’anno scorso, l’azienda ha anche lanciato i suoi primi iPhone dotati di USB-C, in conformità con le linee guida normative imposte dall’UE.
Fonte: Notizie AP