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Springer Nature, uno dei più grandi editori accademici al mondo, ha annunciato l'intenzione di lanciare un'offerta pubblica iniziale a lungo rimandata, in un'importante prova di appetito per la raccolta di fondi sui mercati pubblici europei.
La società con sede a Berlino, in parte di proprietà del gruppo di private equity BC Partners e che pubblica riviste tra cui Nature e Scientific American, ha dichiarato giovedì di voler raccogliere 200 milioni di euro tramite una quotazione a Francoforte entro la fine dell'anno.
Secondo fonti a conoscenza della questione, un'eventuale quotazione sarebbe tra le più grandi in Europa quest'anno e potrebbe far valutare l'editore a circa 7 miliardi di euro, debito incluso.
BC Partners ha acquistato per la prima volta l'editore nel 2013 e ora ne possiede una quota del 47 percento. La quotazione consentirebbe al gruppo di vendere azioni.
Holtzbrinck Publishing Group, una società privata che detiene il restante 53 per cento, non intende vendere azioni.
Lo scorso anno Springer Nature ha registrato ricavi pari a 1,9 miliardi di euro, in crescita del 5,2%, e un utile operativo rettificato di 511 milioni di euro, in crescita del 7%.
L'IPO, che potrebbe essere completata nella seconda metà del 2024, è stata a lungo rimandata: un primo tentativo è stato interrotto nel 2020 durante la pandemia di Covid-19.
Sarebbe il primo grande debutto sul mercato europeo per la seconda metà dell'anno. Il continente ha visto diverse IPO andare a buon fine con successo all'inizio del 2024, tra cui la società svizzera di prodotti per la cura della pelle Galderma.
Prima di quest'anno, l'Europa stava subendo un rallentamento delle IPO, poiché l'aumento dei tassi di interesse e la volatilità dei mercati avevano dissuaso le aziende dal cercare di quotarsi, dato l'incerto interesse degli investitori.
Tuttavia, una prospettiva economica stabilizzante, tassi più bassi e la volontà dei gruppi di private equity di recuperare parte dei loro investimenti hanno portato quest'anno a un maggior numero di accordi.
Mentre grandi aziende come Galderma e il gruppo di private equity CVC hanno registrato un incremento negli scambi dopo le loro IPO, altre hanno avuto risultati meno positivi.
La quotazione in borsa del rivenditore di profumi tedesco Douglas a marzo è stata un flop, mentre il gruppo di prodotti di bellezza spagnolo Puig è anch'esso sceso rispetto al suo debutto a maggio.
Springer Nature, che compete con la rivale quotata nel Regno Unito Relx, ha stimato che la dimensione del mercato globale dell'editoria di ricerca nel 2023 era di 10,2 miliardi di euro. Il gruppo vede l'uso dell'intelligenza artificiale e di altre tecnologie come un grande motore della crescita futura delle sue pubblicazioni commerciali e dei suoi dati.
Frank Vrancken Peeters, il suo amministratore delegato, ha affermato: “Springer Nature è ben posizionata per continuare a dare risultati in un mercato della ricerca resiliente e in crescita, impiegando la tecnologia per generare reali benefici per la comunità accademica”.