Amazon ha finalizzato un accordo con le autorità di regolamentazione antitrust dell’UE per risolvere i timori che il suo utilizzo di dati non pubblici indebolisca i rivali, annunciando nuove misure per garantire condizioni di parità per i venditori nel suo mercato.

Attraverso l’accordo annunciato martedì il colosso tecnologico statunitense tratterà tutti i venditori allo stesso modo e renderà più visibili i prodotti rivali sulla “buy box” di Amazon, che genera la maggior parte degli acquisti sul sito.

Amazon creerà anche una seconda scatola di acquisto, che mostra offerte alternative per i consumatori che decidono che la velocità di consegna è meno importante per loro.

L’accordo pone fine a due indagini di lunga data sulla società da 866 miliardi di dollari e rappresenta una vittoria per l’UE in quanto servirà da modello per la conformità con il nuovo Digital Markets Act, un atto legislativo fondamentale volto a frenare il potere delle Big Tech.

“Amazon non può più abusare del suo duplice ruolo e dovrà cambiare diverse pratiche commerciali”, ha affermato Margrethe Vestager, responsabile della concorrenza dell’UE. “I rivenditori e i vettori indipendenti concorrenti, nonché i consumatori, beneficeranno di questi cambiamenti aprendo nuove opportunità e scelte”.

L’accordo cambierà molte delle pratiche commerciali di lunga data di Amazon. I venditori che utilizzano il programma di abbonamento Amazon Prime potranno anche scegliere qualsiasi società di logistica e negoziare direttamente i loro contratti invece di essere vincolati all’utilizzo dei servizi logistici di Amazon.

Questi impegni sono giuridicamente vincolanti, rimarranno in vigore per un periodo compreso tra cinque e sette anni e sono stati concordati con i funzionari dell’UE dopo quasi tre anni di indagini.

Introducendo queste misure, Amazon ha evitato accuse formali di violazione del diritto dell’UE e una potenziale multa fino al 10% delle entrate globali.

Se Amazon viola gli impegni, la commissione potrebbe imporre questa sanzione senza dover rilevare una violazione delle norme antitrust. In alternativa, le autorità di regolamentazione potrebbero imporre una penale periodica del 5% al ​​giorno del fatturato giornaliero di Amazon per ogni giorno di non conformità.

“Siamo lieti di aver affrontato le preoccupazioni della Commissione europea e risolto questi problemi”, ha affermato Amazon.

La società ha aggiunto di non essere d’accordo con molte delle conclusioni preliminari della Commissione europea e si era impegnata in modo costruttivo per garantire che potesse continuare a servire i clienti in tutta Europa.

Ai sensi del Digital Markets Act, entrato in vigore a novembre, la legislazione impone alle grandi piattaforme di garantire parità di trattamento ai dati. Proibisce il trattamento auto-preferenziale, ad esempio quando un’azienda potrebbe dare la priorità ai suoi prodotti nelle ricerche rispetto ai rivali sul suo mercato online.

Il proprietario di Facebook Meta ha ricevuto lunedì un reclamo dall’antitrust dell’UE per le preoccupazioni che il servizio di annunci economici del social network sia ingiusto nei confronti dei rivali.

Fornendo automaticamente ai suoi utenti l’accesso a Facebook Marketplace, la piattaforma della rete per l’acquisto e la vendita di beni, il social network ha “un sostanziale vantaggio di distribuzione che i concorrenti non possono eguagliare”, ha affermato la Commissione europea.

Meta ha affermato che le affermazioni erano prive di fondamento e avrebbe collaborato con le autorità per contestarle.