Mar. Dic 5th, 2023

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Meta è diventata la prima azienda a contestare pubblicamente la decisione dell’UE di designare alcuni popolari prodotti online come servizi “core”, parte di una battaglia più ampia delle Big Tech contro le nuove regole digitali di Bruxelles progettate per migliorare la concorrenza.

Nell’ambito del suo ricorso davanti ai tribunali lussemburghesi in merito alla designazione di Messenger e Marketplace di Facebook, Meta sosterrà che Messenger è una funzionalità di chat di Facebook e come tale non un’app separata e quindi non un servizio separato.

Persone che hanno familiarità con l’appello hanno anche affermato che la società sosterrà che Marketplace è un prodotto di consumo e non un “gateway” per le aziende per rivolgersi ai consumatori – un requisito che deve essere catturato dal Digital Markets Act.

Meta ha dichiarato: “Il presente ricorso chiede chiarimenti su specifici punti di diritto riguardanti le designazioni di Messenger e Marketplace ai sensi del DMA. Ciò non altera né sminuisce il nostro fermo impegno a rispettare la DMA e continueremo a lavorare in modo costruttivo con la Commissione Europea per prepararci alla conformità”.

La Commissione, il braccio esecutivo dell’UE, ha rifiutato di commentare.

I nuovi obblighi previsti dalla DMA per le più grandi aziende tecnologiche, per lo più americane, colpiscono al centro il modo in cui aziende come Apple e Meta generano ogni anno miliardi di dollari di ricavi in ​​Europa. La legislazione obbliga le aziende a rendere per la prima volta interoperabili i propri servizi con quelli dei concorrenti e ad aprire i propri ecosistemi chiusi ai servizi concorrenti.

Si dice che Apple, Amazon e TikTok, anch’essi soggetti alla nuova legge, stiano prendendo in considerazione un ricorso prima della scadenza del 16 novembre.

Separatamente, Microsoft e Google, i cui servizi sono anche designati come “core” e devono affrontare nuovi obblighi ai sensi della DMA, non faranno appello contro le loro designazioni, secondo persone che hanno una conoscenza diretta del loro pensiero.

Quella di Meta sarà la prima sfida contro il Digital Markets Act, ma ricorsi simili contro altre leggi raramente hanno avuto successo.

La DMA, che entrerà in vigore nel primo trimestre del 2024, mira a spezzare la roccaforte di una manciata di aziende sui mercati digitali nell’UE e a rendere i mercati più aperti alla concorrenza. I detrattori delle regole sostengono che una maggiore regolamentazione porterà a una minore innovazione e ciò, in ultima analisi, minerà la capacità delle aziende digitali europee di prosperare.

Le aziende hanno tempo fino al 6 marzo per adeguarsi alle nuove regole. I loro ricorsi, tuttavia, non consentono loro di sottrarsi al rispetto della legislazione. Si prevede che un tribunale del Lussemburgo si pronuncerà sui ricorsi nel giro di mesi anziché anni, come tradizionalmente accade con le indagini antitrust.