Se hai sempre dubitato degli stereotipi nazionali, goditi l’inaffidabilità del Temenos svizzero. Potresti non chiedere a questo gruppo di aggiustare il tuo orologio a cucù, figuriamoci installare il tuo software bancario, visti i recenti contrattempi manageriali. Le azioni si sono dimezzate dal 2019. L’amministratore delegato Max Chuard si è appena dimesso. La sua nemesi, Petrus Advisers, non è certo più entusiasta del presidente Andreas Andreades.

In tutta onestà, Temenos non è l’unico gruppo di software europeo che ha trovato difficile la transizione alla vendita di software come servizio. La tedesca SAP e la britannica Sage hanno una forma propria. I lettori di città con la memoria lunga ricorderanno nel frattempo la dura corsa che la domanda ciclica di software bancario ha dato a artisti del calibro di Misys.

Passare a SaaS significa che i ricavi e gli utili prenotati in anticipo vengono distribuiti su periodi più lunghi. La gestione di Temenos ha esacerbato il colpo alla fiducia degli investitori con promesse eccessive e risultati insufficienti. Un avviso di profitto in ottobre ha ridotto di un trimestre gli utili operativi dell’intero anno.

Temenos è maturo per un’azienda IT a 30 anni. Chuard e il presidente esecutivo – ora amministratore delegato ad interim – Andreades sono lì da 20 anni. Chuard se ne va dopo i risultati del quarto trimestre migliori del previsto pubblicati lunedì. Un aumento del 10% delle azioni può riflettere gioia per uno o entrambi questi fattori.

Temenos, che vale circa 4,6 miliardi di franchi, ha sottoperformato concorrenti come FIS e Fiserv. Questi hanno perso rispettivamente un terzo e guadagnato due quinti dal 2019, pur essendo orientati ai servizi di pagamento. Temenos difficilmente sembra a buon mercato a 23 volte il prezzo per inoltrare i guadagni. Sia Fiserv che FIS sono riuscite ad aumentare gli utili contro un calo di Temenos nel periodo.

Petrus vuole che Temenos fissi obiettivi realistici e divulghi più dati. Il gruppo sta ancora guidando per margini più elevati entro il 2025. Gli analisti pensano che potrebbe raggiungere tali obiettivi, anche se quasi due anni dopo secondo Visible Alpha.

L’attivista chiede anche una maggiore attenzione agli Stati Uniti. La quota di mercato del 2% di Temenos è molto bassa data la sua forza relativa nel mercato europeo.

Petrus vuole che Andreades, che comunque lascerà la presidenza tra sei mesi, segua Chuard fuori dalla porta. Nel frattempo, obiettivi ottimistici lasciano gli azionisti pronti a ulteriori delusioni. Gli aspiranti consolidatori sarebbero imbrogliati se ulteriori errori non li spingessero a intervenire.