Sab. Dic 14th, 2024
Perché l'economia dell'UE fa venire gli "incubi" a Mario Draghi

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Buongiorno. Notizie per iniziare: il progetto di punta russo LNG sta risentendo del morso delle sanzioni occidentali, poiché le prime tre spedizioni dal sito artico non sono riuscite a trovare acquirenti, ha scoperto il FT.

Oggi vi racconto le anticipazioni limitate che Mario Draghi ha presentato ieri ai funzionari dell'UE in merito al suo imminente rapporto sulla competitività, e il nostro corrispondente da Parigi vi racconta le difficoltà del presidente francese Emmanuel Macron nel scegliere il suo prossimo primo ministro, mesi dopo le elezioni parlamentari.

Cosa sta mangiando Mario Draghi?

Mario Draghi ha offerto ai funzionari dell'UE alcuni scorci della sua tanto attesa analisi del calo della competitività europea e delle soluzioni per risolverlo, ma ha tenuto nascosti i dettagli, salvo l'avvertimento che il potenziale futuro gli avrebbe procurato “incubi”.

Contesto: la competitività dell'UE rispetto ai principali rivali come gli Stati Uniti e la Cina sta calando. Lo shock dell'offerta della pandemia di Covid-19, la crisi energetica causata dalla guerra della Russia contro l'Ucraina e i rapidi progressi tecnologici hanno messo in luce i difetti dell'economia dell'UE.

Per risolvere la situazione, lo scorso autunno la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha incaricato l'ex premier italiano e presidente della BCE Draghi di proporre delle soluzioni.

Il rapporto finale, lungo circa 400 pagine, dovrebbe arrivare formalmente sulla sua scrivania la prossima settimana e i suoi contenuti contribuiranno a definire gli obiettivi politici del suo nuovo incarico.

Ma nei briefing tenuti ieri a Bruxelles con i diplomatici degli Stati membri e i leader dei partiti politici, l'abile statista ha saputo muoversi con destrezza sul sottile confine tra fornire un contesto sufficiente a evitare spiacevoli sorprese e mantenere riservate tutte le sue proposte effettive.

Come hanno raccontato i presenti alle riunioni, la relazione affronterà i temi della produttività, della riduzione delle dipendenze esterne, del cambiamento climatico e dell'inclusione sociale e includerà prescrizioni specifiche per 10 settori principali dell'economia dell'UE.

Secondo Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo, Draghi ha dichiarato durante un'assemblea parlamentare che “alcuni scenari” sul futuro economico dell'Europa “gli hanno fatto venire gli incubi”.

Un aspetto fondamentale del discorso di Draghi è stata la portata delle riforme difficili necessarie, sottolineando che la macchina di Bruxelles non sarebbe stata esente dalla necessaria ristrutturazione.

“Ci sono freni strutturali che impediscono all’UE di liberare il suo pieno potenziale”, ha detto Draghi, secondo una persona che ha sottolineato la sua richiesta di una rapida “riforma a 360 gradi”.

“Ha parlato di riforme, sia degli stati membri che dell’Unione [EU] istituzioni”, secondo la persona. “Abbiamo bisogno di riforme senza precedenti di tutti gli attori dell'UE”.

Ma quando i suoi interlocutori lo hanno tempestato di domande sulle conclusioni del rapporto in materia di regolamentazione degli aiuti di Stato, regole sulla concorrenza e futuro della politica commerciale, il 77enne si è comportato come una sfinge.

“Non c'è stato alcun dibattito sostanziale”, ha affermato una seconda persona.

Chart du jour: intermediari cinesi

Mentre l’Unione Europea e gli Stati Uniti erigono barriere commerciali contro le importazioni cinesi, le aziende della Cina continentale stanno sempre più costituendo filiali in paesi “connettori” come Ungheria, Irlanda o Messico per mascherare la loro proprietà e assicurarsi l’accesso a grandi aree di libero scambio.

L'imbarazzo della scelta

L'estate olimpica in Francia sta lasciando il posto a un nuovo sport: un gioco di indovinelli rinnovato ogni 24 ore. Oggi è il giorno in cui il presidente Emmanuel Macron nomina un nuovo primo ministro? chiede Sara Bianco.

Contesto: Due mesi dopo le elezioni parlamentari anticipate che hanno portato la Camera bassa francese in una situazione di stallo, Macron sta lottando per trovare un candidato in grado di formare un governo valido con il sostegno di tutti i partiti.

Macron, che è sempre uno che prende tempo, tuttavia l'esitazione di Macron inizia a far sorgere lo spettro di una situazione di stallo.

Ieri sera un nome è saltato all'occhio: quello del politico conservatore Xavier Bertrand, presidente regionale del partito Les Républicains.

Ma la Camera bassa francese è così frammentata che, anche con il sostegno dei Républicains, il blocco centrista di Macron potrebbe essere messo in minoranza, e l'opposizione del Rassemblement National (RN) di estrema destra di Marine Le Pen potrebbe far naufragare la candidatura di Bertrand.

“È senza spina dorsale”, ha detto ieri il politico del RN Sébastien Chenu attaccando Bertrand, che ha sconfitto l'estrema destra nel suo feudo nel nord della Francia a livello regionale.

Altre proposte, come quella dell'ex primo ministro socialista Bernard Cazeneuve o del candidato primo ministro proposto da un'alleanza di sinistra, la funzionaria Lucie Castets, sembrano altrettanto poco praticabili.

Sebbene possa prendersi più tempo, ed è noto per le sue manovre a sorpresa, Macron ha questioni urgenti da risolvere con il nuovo governo, come ad esempio orientare il bilancio per il 2025 per mantenere il controllo sulle finanze pubbliche.

Dovrà anche sedare l'agitazione degli oppositori che gli puntano addosso e mettono in dubbio le sue possibilità di arrivare alla fine del mandato nel 2027.

Cosa guardare oggi

  1. Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg visita la Norvegia.

  2. Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ospita a Roma il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev.

Ora leggi questi

  • Premere i freni: Volvo ha abbandonato il suo obiettivo di vendere solo auto elettriche entro il 2030 a causa del rallentamento della domanda di veicoli elettrici.

  • Crisi dei “mille tagli”: La Germania sta affrontando un calo dei posti di lavoro altamente retribuiti nel settore manifatturiero, con conseguente aumento della disoccupazione.

  • Prossima pandemia: L'UE non è “pienamente preparata” per la prossima emergenza sanitaria e continua a presentare carenze evidenziate dalla pandemia di Covid-19, ha avvertito il suo revisore dei conti.