Sab. Apr 20th, 2024

Sebbene la soluzione di riferimento di Google per la fatturazione dei clienti sulla sua piattaforma Android sia rimasta invariata ormai da molti anni, sembra che presto la situazione potrebbe cambiare, almeno per gli utenti Android nel Regno Unito. Questo nuovo sviluppo arriva diversi mesi dopo che un’indagine condotta dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha messo in dubbio l’attuale sistema di pagamento di Google.

A seguito di ciò, Google ha offerto agli sviluppatori di app nel Regno Unito la scelta di utilizzare opzioni di terze parti per sistemi di pagamento alternativi, che immaginiamo dovrebbe essere simile a un accordo stipulato in precedenza tra Google e la piattaforma di streaming Spotify, che consente agli utenti di pagare i propri abbonamenti tramite L’app di Spotify.

La CMA sta attualmente esaminando il proposta presentata da Google in merito alla questione e prendendo in considerazione il feedback e la consultazione in merito. Secondo una dichiarazione di Google su questo problema:

“Apprezziamo l’approccio premuroso della CMA e il dialogo costruttivo che abbiamo avuto durante questo processo. Come sempre, continueremo ad ascoltare i feedback e continueremo a investire per aiutare gli sviluppatori a prosperare su Google Play. La CMA prenderà in considerazione il feedback della consultazione prima di decidere se rendere gli impegni giuridicamente vincolanti”.

Se questa proposta dovesse essere attuata legalmente, gli sviluppatori di app saranno in grado di fornire agli utenti sistemi di pagamento alternativi, come ad esempio “fatturazione solo per sviluppatori” o “fatturazione a scelta dell’utente”.

Google sarà comunque in grado di riscuotere le commissioni di servizio dagli sviluppatori, che saranno ridotte del 3% se uno sviluppatore sceglie di non offrire la fatturazione di Google Play, ad esempio. Se un cliente sceglie un metodo di pagamento alternativo diverso da quello di Google, il costo del servizio diminuisce del 4%.

La CMA continuerà a esaminare la proposta di Google e il feedback di terze parti fino al 19 maggio.

Fonte: Google