Ven. Gen 24th, 2025
La decarbonizzazione dei data center darà forma alla transizione verde

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La prossima volta che ti rivolgi a ChatGPT, prova a chiedergli quanta energia ha bisogno per rispondere alla tua domanda. L'Agenzia internazionale per l'energia stima che la risposta sia 2,9 wattora (Wh), ovvero 10 volte la quantità di una ricerca su Google.

L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale aiuta a spiegare perché si prevede che la domanda di elettricità da parte dei data center decollerà. Questo carico extra è uno spauracchio per la transizione energetica. Ma, come suggerisce l’accordo di Microsoft per sostenere forse 10 miliardi di dollari di nuovi progetti rinnovabili di Brookfield, i giganti della tecnologia attenti all’immagine sono nella posizione giusta per aiutare.

La sfida è chiara. La domanda dei data center raddoppierà all’incirca entro il 2026, da 460 TWh a ben 1000 TWh dice l'IEA. Quel che è peggio è che le strutture di elaborazione dati tendono a convergere in ubicazioni favorevoli. Nell’Irlanda fiscalmente favorevole, ad esempio, entro il 2026 rappresenteranno oltre il 30% del consumo complessivo di elettricità.

Realizzare tutto questo è un grande lavoro, soprattutto quando i servizi pubblici e le reti sono già sotto stress. In effetti, l’Irlanda consentirà ai nuovi data center di connettersi alla rete solo se ne avranno la possibilità passare alla propria fornitura.

Il rischio è che il boom dei data center possa stimolare la costruzione di nuove centrali elettriche a gas. Dominion Energy, attiva nella Virginia ricca di data center, ha indicato 9GW di potenziale nuova capacità alimentata a gas per aiutare con l'affidabilità. Microsoft sta costruendo una centrale elettrica a gas a Dublino per fornire energia di riserva.

Il lato positivo, tuttavia, è che i giganti della tecnologia sono ricchi, innovativi e desiderosi di ingraziarsi il grande pubblico. Sono già grandi acquirenti di energia rinnovabile e firmano accordi di acquisto di energia a lungo termine che consentono agli sviluppatori di costruire nuova capacità. L'accordo di Microsoft con Brookfield – otto volte più grande del precedente più grande acquisto aziendale – ne è un esempio.

Aggiungere elettricità verde alla rete è la parte più semplice. I data center necessitano costantemente di elettricità, mentre le energie rinnovabili sono volatili. Abbinare i consumi in ogni luogo e in ogni momento – come Google e Microsoft hanno promesso di fare entro il 2030 – significa essere creativi.

Oltre alle batterie, dovranno pensare a soluzioni per le giornate occasionali senza sole, senza vento o senza rete, creando un mercato per lo stoccaggio di lunga durata.

La soluzione ideale, ovviamente, sarebbe una tecnologia in grado di fornire elettricità pulita e affidabile. Il nucleare non ha avuto vita facile in molte parti del globo. Ma Microsoft, ad esempio, ora ha un direttore delle tecnologie nucleari che lavora su piccoli reattori modulari per i suoi data center.

Con il mondo tecnologico alle spalle, la rinascita del nucleare sembra molto più probabile.

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