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Venerdì l’Italia ha effettuato un secondo tentativo di detenzione in Albania di richiedenti asilo diretti in Europa, dopo che un tribunale aveva rimandato indietro il primo gruppo il mese scorso.
Il piano del governo italiano di trattenere fino a 3.000 richiedenti asilo in due centri gestiti da italiani in Albania è una pietra angolare degli sforzi del Primo Ministro Giorgia Meloni per frenare l'afflusso di migranti irregolari in Italia da tutto il Mar Mediterraneo.
Il suo controverso piano ha subito una grave battuta d'arresto il mese scorso, quando un giudice dell'immigrazione di Roma si è pronunciato contro la decisione del governo di trattenere in Albania 12 richiedenti asilo provenienti dal Bangladesh e dall'Egitto. Il giudice ha affermato che i migranti avevano il diritto di essere portati in Italia perché i loro paesi di origine non potevano essere etichettati come “paesi sicuri”.
La sentenza ha fatto infuriare la Meloni che ha lamentato che non era “competenza dei giudici stabilire quali Paesi sono sicuri e quali no”. Da allora il suo gabinetto ha dichiarato formalmente 19 paesi, tra cui Bangladesh ed Egitto, come “sicuri” per i rimpatri.
Gli ultimi otto richiedenti asilo arrivati in Albania venerdì provengono tutti dal Bangladesh e dall'Egitto. Sono stati selezionati tra centinaia di migranti irregolari salvati dalle autorità italiane nel Mar Mediterraneo negli ultimi giorni. Gli uomini dovrebbero comparire entro 48 ore davanti a un giudice dell'immigrazione, che dovrà decidere se approvare la loro continuazione della detenzione in Albania, o ordinare il loro trasferimento in Italia.
Venerdì Meloni ha affermato che il suo progetto per l’Albania ha suscitato “straordinario interesse” da parte di altri leader europei in un vertice a Budapest poiché erano tutti desiderosi di trovare modi per frenare gli afflussi di migranti irregolari nei propri paesi.
Ha detto che alcuni leader condividono la sua preoccupazione per i giudici che rifiutano ciò che un governo ritiene “sicuro” per il ritorno di coloro che non hanno una vera richiesta di asilo.
Secondo tali sentenze, Meloni ha affermato che esiste il “rischio di affrontare una realtà in cui non esistono paesi sicuri”, il che minerebbe gli sforzi volti a frenare l’immigrazione clandestina.
Secondo l’accordo dell’Italia con l’Albania, solo gli uomini adulti sani che provengono da paesi che Roma ritiene sicuri possono essere trattenuti nei centri, che hanno la capacità di ospitare fino a 3.000 persone alla volta. Una volta completata la procedura di asilo, coloro la cui richiesta sarà respinta verranno rimandati indietro, mentre coloro che saranno ritenuti idonei otterranno il diritto di restare in Italia.
I critici, compresi i partiti di opposizione italiani, hanno criticato il progetto come un teatro politico costoso, data la piccola percentuale di migranti irregolari che arrivano in Italia e che probabilmente verranno trattenuti lì.
Secondo le statistiche del Ministero dell’Interno, finora questo mese sono arrivati in Italia via mare quasi 2.500 migranti irregolari provenienti da tutto il Mediterraneo.