Il principale sospettato dello scandalo di corruzione che ha travolto il parlamento europeo ha stretto un patteggiamento con i pubblici ministeri belgi, impegnandosi a rivelare chi ha corrotto e quali paesi gli hanno dato i soldi per farlo.

Pier Antonio Panzeri, un ex eurodeputato italiano accusato di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un gruppo criminale, ha firmato l’accordo martedì, ha dichiarato l’ufficio del procuratore federale belga. Otterrà una pena ridotta in cambio della fornitura di informazioni sui suoi crimini, ha detto l’ufficio.

Altre tre persone sono anche detenute in Belgio con le stesse accuse, tra cui Eva Kaili, eurodeputata, e il suo compagno Francesco Giorgi, che era l’assistente parlamentare di Panzeri. L’avvocato di Kaili dice che è innocente. Giorgi ha confessato alla polizia.

Il caso ha sconvolto Bruxelles e ha portato a promesse di riforma in parlamento. Ha fatto notizia dopo una serie di irruzioni della polizia a dicembre che hanno sequestrato più di 1,5 miliardi di euro in contanti stipati in valigie e sacchetti di carta. Quasi la metà di quella somma è stata trovata a casa di Panzeri.

Ieri un tribunale italiano ha accettato di trasferire la figlia di Panzeri per affrontare accuse simili in Belgio. La moglie è in attesa dell’esito di un ricorso contro lo stesso procedimento.

Panzeri, 67 anni, ha accettato di rivelare l’identità di tutte le persone coinvolte nel suo piano, come è stato istituito, quanto è stato pagato e i suoi “accordi finanziari con altri paesi coinvolti”.

I pubblici ministeri ritengono che il Marocco e il Qatar – e forse altre potenze straniere – abbiano finanziato la sua corruzione per influenzare il processo decisionale dell’UE, secondo i documenti legali visti dal FT.

Dopo non essere stato rieletto nel 2019, Panzeri ha fondato una ONG, Fight Impunity. L’altro imputato detenuto in Belgio è Niccolò Figà-Talamanca, che ha registrato Fight Impunity e diverse altre ONG allo stesso indirizzo di Bruxelles. Nega l’illecito.

Lunedì il parlamento europeo ha avviato la procedura per revocare l’immunità di due eurodeputati su richiesta del procuratore belga. Andrea Cozzolino, un eurodeputato italiano che ha assunto Giorgi ed era amico di Panzeri, nega l’illecito. Così fa Marc Tarabella, deputato belga. Sono dello stesso gruppo socialista di Kaili e Panzeri.

Il patteggiamento stipulato da Panzeri si basava sulla cosiddetta legge belga dei “pentiti”, dal nome di una legge italiana concepita per consentire le indagini sulla mafia. Secondo il procuratore federale, un sospettato deve confessare e fare “dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, veritiere e complete” riguardo al coinvolgimento proprio e di altre persone in reati.

Panzeri riceverà una pena più lieve, che comprende la reclusione, una multa e la confisca dei beni acquisiti attraverso la corruzione, attualmente stimata in 1 milione di euro.

Il Marocco e il Qatar hanno respinto le accuse di illeciti.