Lun. Gen 13th, 2025
Michael Barr, the Fed vice-chair for banking supervision,

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La Federal Reserve sta valutando “cambiamenti significativi” ai suoi stress test annuali per le grandi banche statunitensi che ridurrebbero la volatilità dei risultati dei test e renderebbero il processo più trasparente.

La Fed non ha fornito un resoconto dettagliato dei cambiamenti, ma ha affermato che potrebbe modificare i modelli che calcolano le perdite ipotetiche per le banche, calcolando la media dei risultati su due anni per ridurre il rischio di ampie oscillazioni su base annua e consentire al pubblico di commentare ipotetici cambiamenti. scenari ogni anno prima che siano finalizzati.

La Fed ha affermato che l’obiettivo delle modifiche non è quello di “incidere materialmente sui livelli di capitale complessivi”.

“Il quadro del diritto amministrativo è cambiato in modo significativo negli ultimi anni”, ha affermato la Fed in una nota. “Il consiglio ha analizzato l'attuale stress test alla luce dell'evoluzione del panorama giuridico e ha deciso di modificare il test in aspetti importanti per migliorarne la resilienza.”

La Fed ha affermato che il rinnovamento è stato una risposta ai recenti cambiamenti nel quadro del diritto amministrativo, che è stato stravolto all’inizio di quest’anno dalla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di ribaltare quella che era conosciuta come “deferenza Chevron”. La sentenza ha frenato la libertà delle agenzie federali di creare norme e regolamenti.

La trasparenza del test e i risultati disomogenei sono stati motivo di frustrazione per il settore bancario. Il Bank Policy Institute, un gruppo di lobby del settore, ha accolto con favore l’annuncio della Fed come un passo verso “trasparenza e responsabilità”.

Lo stress test è un esercizio annuale per le più grandi banche statunitensi, tra cui JPMorgan Chase e Goldman Sachs. Le loro attività vengono sottoposte a una serie di scenari apocalittici per calcolare il requisito patrimoniale appropriato per ciascun finanziatore. Il capitale viene utilizzato per assorbire potenziali perdite.

Il test è stato fondamentale per ripristinare la fiducia nel settore bancario dopo la crisi finanziaria del 2008. Tuttavia, negli ultimi anni ha perso gran parte della sua drammaticità, con le banche che normalmente emergono facilmente dagli scenari ipotetici con capitale sufficiente. I dirigenti bancari hanno anche criticato i test perché sono troppo opachi e producono risultati troppo volatili.

All’inizio di quest’anno, Goldman è diventata la prima banca americana a sfidare con successo la Fed sui suoi stress test e di conseguenza ottenere un taglio ai suoi requisiti patrimoniali.

Le modifiche allo stress test potrebbero rivelarsi un’altra vittoria per il settore bancario, che già spera in un’implementazione meno onerosa delle cosiddette regole sui capitali finali di Basilea III in una seconda amministrazione Trump.

Il piano iniziale per le riforme di Basilea era stato annunciato lo scorso anno dal vicepresidente della Fed Michael Barr, ma è stato ridimensionato in risposta alla resistenza del settore bancario. Il suo esito finale sarà influenzato dalla futura amministrazione Trump.