I telegiornali che mostrano i lavoratori cinesi che scavalcano le recinzioni per sfuggire alla più grande fabbrica di iPhone del mondo si sono rivelati un importante indicatore di business. Apple ha avvertito che le spedizioni dei suoi ultimi modelli di smartphone saranno inferiori alle previsioni.

Le difficoltà che Apple e il suo produttore di appaltatori Foxconn devono affrontare sono solo l’inizio degli effetti negativi industriali della drastica politica cinese zero-Covid.

Il caos ha regnato all’interno di uno stabilimento di Zhengzhou gestito dal principale fornitore Hon Hai, il nome con cui Foxconn è elencato a Taiwan. I dipendenti sono fuggiti dalle dure condizioni di vita. Secondo quanto riferito, alcuni hanno camminato per 25 miglia per allontanarsi dal campus dove vivono e lavorano 200.000 di loro.

Le spedizioni globali di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max di fascia alta subiranno ritardi. Gli analisti non avevano tenuto pienamente conto di ciò nelle loro previsioni. Si aspettavano già un calo della produzione di iPhone del 30% il mese scorso nello stabilimento Foxconn a causa dei blocchi.

Ora, anche quando i blocchi si allentano, la mancanza di lavoratori potrebbe significare un’interruzione prolungata.

Foxconn, che rappresenta il 70 per cento delle spedizioni globali di iPhone, ha aumentato i bonus per i dipendenti che lavorano senza prendere ferie per il mese di un massimo di 10 volte rispetto alla cifra precedente. Ha offerto fino al 75% di aumento degli stipendi base.

Ciò sarà insostenibile per un’azienda con margini operativi estremamente ridotti, inferiori al 2,5% l’anno scorso.

Il quarto trimestre è un periodo cruciale per le vendite. Apple riceverà una spinta minore rispetto a quella che in genere segue il lancio di nuovi modelli, quest’anno dalla serie iPhone 14.

Non sono solo Apple e Foxconn a soffrirne. Tutti i produttori con sede in Cina ei loro clienti sono esposti. Le esportazioni e le importazioni cinesi sono diminuite inaspettatamente a ottobre, il primo calo di questo tipo dal 2020. Le esportazioni sono diminuite dello 0,3%, mancando significativamente le aspettative del mercato di un aumento del 4,3%.

È improbabile che la linea dura di Pechino sul contenimento del coronavirus si ammorbidisca per accogliere le imprese negli Stati Uniti e in Europa con cui è ai ferri corti. Il danno economico non può che peggiorare.