Mentre i servizi di streaming combattono per occhi e abbonati, un nuovo nome è entrato nel campo dei contenuti on demand: Hewlett-Packard Enterprise.

Dove Netflix ha Stranger Things, Disney+ ha Obi-Wan e Apple TV+ Ted Lasso, HPE ha Get Ahead, il “la prima sitcom fintech al mondo”.

L’episodio uno è uscito, da cui è giusto dire che HPE probabilmente non dovrebbe aspettarsi il tipo di offerta di diritti garantita da sfondi televisivi come Gli amici e La teoria del Big Bang. In pixel time il trailer aveva 200 visualizzazioni, circa il doppio dell’episodio stesso.

Lo stile è un’imitazione del formato mockumentary di The Office con tutti i tropi di una sitcom della metà degli anni 2000: un boss sfortunato che pensa di essere alla moda, uno scienziato di dati senza abilità sociali e una melodia irritante e ottimista.

I suoi scrittori sono gravati dal compito non invidiabile di cercare di rendere eccitanti le discussioni sulla carenza di posti di lavoro e sugli strumenti di intelligenza artificiale. Attaccare una sottile patina di commedia da uomo qualunque riconoscibile su problemi di assunzione autentici è davvero il peggiore dei due mondi: né abbastanza ampio da essere divertente, né abbastanza specifico da attrarre la nicchia.

“Sono stanco di questo”, dice un personaggio a metà del primo episodio di sei minuti. Nel contesto della trama si tratta di sviluppatori di intelligenza artificiale che si uniscono a startup tecnologiche piuttosto che aziende legacy, anche se è difficile non percepire un significato più profondo.

Altri tre episodi sono in arrivo, quindi forse la serie riprende. Forse il product manager inizia a urlare per la cultura sveglia, o il data scientist è al chiaro di luna in un’azienda losca di riconoscimento facciale. L’unica via è su.