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A volte Golia fa meglio a firmare un assegno. All'inizio di questa settimana, la Disney ha deciso di dare una mano finanziaria a un piccolo ma formidabile antagonista, Fubo. Potrebbe sembrare strano che un gruppo mediatico con una capitalizzazione di mercato di 200 miliardi di dollari si preoccupi di un pesciolino della pay-TV digitale che vale solo 500 milioni di dollari, con meno di 2 milioni di abbonati. Ma la mossa della Disney è intelligente.
Ciò che manca a Fubo in termini di peso lo compensa con buoni avvocati. Lo scorso agosto, un giudice ha sostenuto una causa che la società aveva intentato contro una nuova impresa Disney chiamata Venu, destinata a fornire trasmissioni sportive su Internet. L'obiezione di Fubo era che se avesse voluto trasmettere i contenuti sportivi della Disney, ad esempio, sarebbe stato costretto a pagare per altri programmi meno desiderabili del Magic Kingdom. Venu, d'altra parte, aveva il diritto di scegliere solo le parti che voleva.
Di fronte al rischio che Venu venisse congelato, la Disney ha dichiarato lunedì che avrebbe pagato a Fubo 220 milioni di dollari e avrebbe esteso un prestito di 145 milioni di dollari che avrebbe aiutato l’impavida denunciante a pagare alcuni debiti in scadenza. Inoltre, Fubo si fonderà con il prodotto digitale a pagamento della Disney, Hulu + Live TV, lasciando alla House of Mouse una quota del 70%. In cambio, il contenzioso si considera risolto e presumibilmente Venu avrà presto il proprio lancio.
La causa di Fubo – se portata a una conclusione in tribunale – avrebbe potuto essere un punto di svolta per i distributori di pay-TV che erano stati precedentemente costretti ad acquistare pacchetti di contenuti da aziende del calibro di Disney. Invece di un possibile martirio, Fubo ha deciso che sarebbe stato meglio per i suoi azionisti fare la pace. Una risposta definitiva sulle regole di circolazione dei contenuti digitali dovrà attendere.
Dal punto di vista finanziario, però, Fubo è stato vendicato. I suoi azionisti deterranno un terzo della società e le sue azioni sono aumentate da 1,50 a 5,50 dollari questa settimana. L’azienda digitale ha attualmente circa 1,6 miliardi di dollari di entrate annuali e raggiunge il pareggio su base ebitda. Combinandosi con Hulu Live e ottenendo sinergie operative, si prevede che i ricavi e l’ebitda raggiungeranno rispettivamente più di 7 miliardi di dollari e 550 milioni di dollari entro il 2028.
Quanto a Disney, offrirà contenuti digitali attraverso un numero vertiginoso di luoghi. Oltre a Disney +, Hulu, il nuovo Fubo, Venu e il suo servizio di streaming sportivo ESPN dedicato, vende anche il suo servizio di trasmissione attraverso distributori tradizionali di pay-TV come Charter, Comcast, Dish, DirecTV e Altice.
Aspettatevi compagni di letto più strani, per una semplice ragione: i grandi gruppi mediatici non sanno ancora come i consumatori preferiscono consumare i contenuti, per non parlare di come fornire in modo redditizio il servizio prevalente. In questa gara caotica, Fubo è un improbabile vincitore.