Il Regno Unito ha lanciato un’indagine nel mercato del cloud per valutare se Amazon, Microsoft e Google stanno limitando la concorrenza e l’innovazione, mentre intensifica il controllo su Big Tech.

AWS, Microsoft Azure e Google, denominati “hyperscaler” per via delle dimensioni dei data center utilizzati per elaborare e archiviare i dati, generano circa l’81% dei ricavi nel mercato del cloud britannico da 15 miliardi di sterline, avendo aumentato la loro quota dal 70% cent nel 2018, secondo Ofcom, l’autorità di regolamentazione delle comunicazioni.

“Esamineremo la forza della concorrenza nei servizi cloud in generale e la posizione che i tre hyperscaler detengono sul mercato”, si legge in una dichiarazione giovedì.

“Poiché il settore del cloud è ancora in evoluzione, esamineremo come funziona il mercato oggi e come ci aspettiamo che si sviluppi in futuro, con l’obiettivo di identificare tempestivamente eventuali problemi di concorrenza per evitare che si incorporino con la maturazione del mercato”.

Le autorità europee hanno intensificato il controllo dell’impatto delle Big Tech e delle società di streaming video sui mercati nazionali. All’inizio di quest’anno, l’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati ha avviato un’indagine per verificare se Google abbia “abusato” della sua posizione dominante nel mercato della tecnologia pubblicitaria.

Il cloud computing consente a individui e aziende di elaborare e archiviare i dati in remoto, senza fare affidamento su server e apparecchiature informatiche proprie. Negli ultimi anni questi servizi sono stati affidati in outsourcing a fornitori di cloud hyperscaler, che hanno sviluppato reti complesse di data center in tutto il mondo e tendono a offrire prezzi più competitivi per i servizi rispetto ai data center interni.

Se l’indagine, che richiederà fino a 12 mesi, trova qualsiasi prova di cattiva salute del mercato, l’autorità di regolamentazione potrebbe raccomandare al governo di modificare le sue regole, intraprendere azioni di contrasto alla concorrenza o chiedere alla CMA di indagare ulteriormente.

Ofcom cercherà inoltre di avviare un’indagine più ampia su app e dispositivi per l’accesso a contenuti audiovisivi, inclusi WhatsApp, FaceTime e Zoom, per capire in che modo questi servizi stanno influenzando i servizi di telecomunicazioni tradizionali come le chiamate vocali e la messaggistica.