Il presidente Joko Widodo finirà presto le merci per vietare l’esportazione. La bauxite lo è il suo ultimo obiettivo. L’Indonesia ha in passato minacciato o imposto blocchi parziali o totali su olio di palma, carbone e nichel. Le mosse guadagnano applausi in patria ma erodono la credibilità all’estero.

Il populismo della mossa della bauxite è stato sottolineato da un teaser in stile Netflix poche ore prima dell’annuncio ufficiale. Da giugno si fermeranno le esportazioni di un minerale utilizzato per produrre alluminio e quindi presente in prodotti dalle automobili alle lattine.

L’Indonesia ha la quinta più grande riserva di bauxite. Il divieto eserciterebbe una pressione al rialzo a breve termine sul prezzo dell’alluminio. Questo ha raggiunto il picco di quasi $ 4.000 per tonnellata a marzo e rimane elevato a circa $ 2.400. Ma le prospettive a più lungo termine sono deboli, riflettendo un’economia mondiale vacillante. La Cina in difficoltà è il più grande consumatore.

Widodo sta facendo un gioco pericoloso. L’Indonesia ha affermato che i limiti alle esportazioni di olio di palma hanno assicurato l’approvvigionamento interno. Questa politica aveva almeno un obiettivo diretto e immediato. Nel caso del nichel, Widodo spera che il divieto costringa le società straniere a creare impianti di lavorazione nazionali, creando posti di lavoro locali.

La proposta di investimento non è allettante. L’Indonesia manca di infrastrutture e protezioni legali affidabili per i proprietari stranieri. Le fabbriche di finanziamento sarebbero costose.

È più probabile che il divieto avvantaggi i produttori altrove, in particolare Rio Tinto e Alcoa, i più grandi minatori di bauxite del mondo.

La dipendenza della Cina dalla bauxite indonesiana era molto più alta otto anni fa, rappresentando fino a due terzi delle importazioni totali. Ma un simile divieto di esportazione ha spinto la Cina a trovare fornitori alternativi. Oggi solo un decimo delle importazioni proviene dall’Indonesia.

Ci saranno altre spiacevoli conseguenze, a giudicare dalla storia recente. La rupia è crollata in seguito al divieto dell’Indonesia sulle esportazioni di olio di palma e ha iniziato a riprendersi solo quando è stata revocata. Nel frattempo, l’Organizzazione mondiale del commercio ha stabilito che il divieto dell’Indonesia alle esportazioni di minerale di nichel viola le norme internazionali.

C’è un equilibrio di benefici nel rapporto tra una nazione ricca di risorse ei clienti. I ripetuti tentativi dell’Indonesia di distorcere questa situazione sono controproducenti.