Mizuho non rinuncia al suo sogno digitale lungo sette anni. Il secondo finanziatore giapponese acquisterà quasi un quinto del ramo titoli online del gruppo Rakuten del miliardario Hiroshi Mikitani. Dopo diversi tentativi sfortunati, è finalmente sulla strada giusta.

Mizuho sta pagando un prezzo alto – 80 miliardi di yen (555 milioni di dollari) – per la partecipazione di minoranza in Rakuten Securities, che ha 8 milioni di conti e asset gestiti di 16,5 trilioni di yen a fine giugno. Con circa 3 volte il valore contabile, la valutazione di Rakuten Securities è più di 4 volte quella della più grande SBI di brokeraggio online del Giappone.

Il conglomerato giapponese Rakuten doveva essere ben ricompensato per rinunciare a un pezzo della sua risorsa più importante e fondamentale. Il business fintech è una delle poche unità costantemente redditizie. Ha fatto molto affidamento sui suoi titoli e sulle attività bancarie per compensare le forti perdite dovute a incursioni intempestive in attività come le telecomunicazioni. La sua costosa avventura nel mercato mobile saturo del Giappone è stata una delle ragioni principali della perdita di 1 miliardo di dollari per il 2021. Le sue azioni sono diminuite di oltre il 40% quest’anno.

Mizuho deve sperare che l’acquisizione la aiuti ad accelerare il passaggio al digital banking, poiché deve affrontare sfide crescenti dovute alla rapida crescita delle offerte di servizi SBI e fintech. Nonostante i suoi piani ambiziosi di passare al digitale più di cinque anni fa, c’è poco da mostrare per i suoi costosi tentativi di costruire internamente le sue capacità digitali. Un crash del sistema ATM e problemi con la piattaforma di intermediazione online hanno aumentato i dubbi sulle sue capacità tecniche.

Mizuho non è solo. I suoi maggiori rivali locali, tra cui Sumitomo Mitsui Financial e Mitsubishi UFJ Financial Group, sono altrettanto indietro nel passaggio al digitale. La gente del posto si attiene ancora principalmente ai contanti piuttosto che all’online banking.

Le azioni di Mizuho si sono mosse a malapena nell’ultimo anno e sono scambiate a solo 0,4 volte il valore contabile. Questo è ben al di sotto dei coetanei regionali. Il primo ad avere il digital banking proprio in Giappone potrebbe garantirgli un vantaggio duraturo.