I prodotti Microsoft tendono ad essere ampiamente utilizzati e raramente apprezzati. Ad esempio, la piattaforma di messaggistica Teams non ha le recensioni entusiastiche del rivale Slack. A differenza di Google, il motore di ricerca Bing non è diventato una scorciatoia per le query online.

Lanciato nel 2009, il nome di Bing dovrebbe emulare la sensazione di ottenere una risposta giusta. Questa sensazione non si riflette nella quota di mercato del servizio. Si stima che Google detenga oltre i quattro quinti del mercato dei motori di ricerca. Al secondo posto, Bing ha meno di un decimo.

Eppure una piccola fetta del mercato della pubblicità di ricerca è ancora un business considerevole. Nei tre mesi fino al 30 settembre, Microsoft ha registrato entrate per 2,9 miliardi di dollari per la ricerca e la pubblicità sulle notizie, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.

Questo è certamente piccolo rispetto al business di Google. Nell’ultimo trimestre, il segmento “Ricerca e altro” dell’azienda ha riportato ricavi per 39,5 miliardi di dollari, sebbene il suo ritmo di crescita sia più lento. La differenza è che la pubblicità digitale è l’attività principale di Google. L’attività dominante di Microsoft è il software e il cloud. La pubblicità è un impressionante flusso di entrate aggiuntive: è scoppiata la sesta attività più grande.

I costi sono in aumento, del 16% nell’ultimo trimestre. L’anno scorso, Microsoft si è assicurata il diritto di gestire la nuova attività pubblicitaria di Netflix. Ciò richiederà investimenti nello sviluppo di annunci video. Ma l’investimento è utile se le entrate pubblicitarie della rete di ricerca crescono. Altre aree di attività affrontano un anno difficile. Le vendite di PC stanno rallentando e le aziende stanno tagliando la spesa IT.

C’è anche la possibilità che l’investimento di Microsoft nell’intelligenza artificiale possa trasformare Bing insieme al resto dell’azienda. Un investimento previsto di 10 miliardi di dollari in OpenAI rappresenterebbe meno di un sesto del flusso di cassa gratuito di Microsoft lo scorso anno, un piccolo prezzo da pagare.

Naturalmente, i prodotti di OpenAI non sono perfetti. Il fondatore Sam Altman ha avvertito che il servizio di chatbot dell’azienda è “incredibilmente limitato”. Per Bing, come per il resto di Microsoft, il cambiamento non sarà istantaneo. La posizione di Google come marchio sinonimo di ricerca rimane incontrastata.