Un investitore attivista che afferma di rappresentare le opinioni di quasi il 30% degli azionisti di Capricorn Energy, con sede a Edimburgo, ha chiesto un incontro straordinario per sostituire il presidente e l’amministratore delegato della società e fermare i suoi piani di fusione con un produttore israeliano di gas naturale.

Palliser Capital, che detiene il 7% delle azioni di Capricorn, ex Cairn Energy, ha dichiarato che l’incontro era necessario data quella che ha definito una “perdita di fiducia nel giudizio e nelle priorità dell’attuale consiglio di amministrazione” e quello che ha descritto come un “prolungato incapacità di eseguire una strategia aziendale che accresce il valore”.

Capricorn, un produttore di petrolio e gas, ha annunciato a settembre l’intenzione di fondersi con NewMed Energy, un produttore di gas israeliano. Ha anche abbandonato i piani per una fusione con Tullow Oil, che si era rivelata impopolare presso molti azionisti. Palliser si oppone all’accordo NewMed e propone invece di distribuire gran parte dei 700 milioni di sterline di Capricorn in contanti netti agli azionisti, tra le altre misure.

L’investitore attivista ha affermato che il suo piano offre un “percorso chiaro” per sbloccare un valore di 400 centesimi per azione per gli azionisti del Capricorno a medio termine. Le azioni della società sono state scambiate a 253p per azione a Londra lunedì mattina.

Palliser ha affermato che gli azionisti che rappresentano il 28% del capitale azionario, inclusa la propria partecipazione, hanno presentato lettere di intenti in cui comunicano a Capricorn che si oppongono all’accordo pianificato con NewMed.

Secondo le proposte di Palliser, sette membri del consiglio esistente, tra cui l’amministratore delegato Simon Thomson e la presidente Nicoletta Giadrossi, sarebbero stati rimossi. Sarebbero stati sostituiti da sei veterani dell’industria petrolifera e del gas sostenuti da Palliser.

Non ci fu risposta immediata dal Capricorno alla richiesta di Palliser.