La crisi in corso in Sri Lanka sta infliggendo miseria a milioni di persone. Mentre gli errori politici si prendono parte della colpa, il collasso economico è un sintomo di un più ampio malessere.

Quasi un terzo dei paesi dei mercati emergenti è in difficoltà di debito, afferma il FMI. La stessa proporzione ha spinto i propri tassi di interesse ad almeno il 10 per cento, poiché i tassi in aumento nelle economie avanzate provocano deflussi di capitali. Le obbligazioni sovrane dei mercati emergenti denominate in dollari, misurate dall’indice JPMorgan EMBI Global Diversified, sono sulla buona strada per la loro peggiore corsa mai registrata con rendimenti totali di meno 18,6% quest’anno.

L’eccessiva dipendenza dal denaro estero è un rischio familiare. Il sell-off durante il “taper tantrum” del 2013 ha illustrato la vulnerabilità delle economie emergenti. La Turchia, allora uno dei “fragili cinque” delle economie gravemente colpite, è di nuovo in difficoltà. Il suo tasso di inflazione annuale è quasi dell’80% dopo una serie di tagli aggressivi dei tassi di interesse. È probabile che l’aumento dei prezzi di quest’anno venga superato solo da Venezuela, Sudan e Zimbabwe.

Ma la Turchia è un valore anomalo con le sue politiche monetarie estremamente espansive. Al contrario, le banche centrali aggressive in paesi come il Brasile hanno iniziato ad aumentare i tassi di interesse lo scorso anno, molto prima della Federal Reserve statunitense. Il Brasile beneficia anche del boom delle materie prime che ha fornito guadagni inaspettati per diversi paesi emergenti. Il tasso di inflazione core dell’Indonesia rimane basso al 2,6%, aiutato dai sussidi energetici. La sua banca centrale afferma che il primo aumento dei tassi sarà nel terzo trimestre di quest’anno.

I grandi paesi in via di sviluppo sono diventati più resilienti negli ultimi anni, con una minore dipendenza dai finanziamenti esterni e maggiori riserve di valuta estera. Ma anche per i più forti, uscire dalle turbolenze sarà difficile se il dollaro continuerà ad apprezzarsi. Ciò aumenterebbe il costo delle importazioni di materie prime e renderebbe più costoso il servizio del debito denominato in dollari.

Una significativa minoranza di paesi emergenti carichi di debiti è già sull’orlo della crisi. Senza la cancellazione del debito, ci sarà una cascata di inadempienze.