Martedì la sterlina è salita negli scambi asiatici dopo aver toccato un minimo storico rispetto al dollaro, recuperando leggermente dopo che la Banca d’Inghilterra e il Tesoro del Regno Unito hanno cercato di calmare i mercati sconvolti.

La sterlina è salita dell’1,2% a 1,0813 dollari, solo un giorno dopo che un calo mattutino ha fatto precipitare la valuta di quasi il 5% a un minimo storico di 1,035 dollari dopo che il cancelliere britannico Kwasi Kwarteng ha promesso di perseguire ulteriori tagli alle tasse.

I guadagni durante la giornata di negoziazione asiatica sono arrivati ​​dopo che Kwarteng ha tentato di calmare i mercati con una dichiarazione coordinata con la BoE, promettendo di accelerare lo sviluppo di una strategia per portare sotto controllo il debito britannico.

La banca centrale del Regno Unito ha anche affermato che “non esiterà a modificare i tassi di interesse” per frenare l’inflazione, ma si è fermata prima di un aumento di emergenza dei tassi di interesse per sostenere la valuta.

L’aumento di martedì ha lasciato la sterlina in calo di circa il 20% rispetto al dollaro nel 2022, mettendola in lizza per la peggior performance tra le valute del G10 quest’anno, andando testa a testa con lo yen giapponese, anch’esso in calo di oltre un quinto rispetto a lo stesso periodo.

Gli analisti hanno affermato che gli investitori globali si sono concentrati sull’ammaccatura alla credibilità del Regno Unito fornita dalla nuova politica fiscale del governo, annunciata venerdì, che combinerebbe 45 miliardi di sterline di tagli fiscali con un’enorme ondata di nuovi prestiti.

“Non c’è ancora alcun segno chiaro che la fonte del problema – la strategia fiscale del governo – venga invertita o riconsiderata”, ha affermato Allan Monks, economista di JPMorgan.

Monks ha aggiunto che, a meno che Kwarteng non fornisca un piano più concreto per stabilizzare la situazione, “la BoE sarà costretta a convalidare le aspettative sui tassi di mercato, altrimenti rischierà di generare una delusione accomodante, che finisce per aumentare le aspettative di inflazione a lungo termine”.

Anche i prezzi del debito pubblico del Regno Unito hanno chiuso lunedì al ribasso, spingendo i rendimenti a 10 anni fino a oltre il 4,2%, rispetto a circa il 3,5% prima dell’annuncio dei tagli alle tasse. I rendimenti dei gilt a due anni, più sensibili alle aspettative sui tassi, hanno chiuso la sessione a quasi il 4,4%.

Sebbene i trader si siano tirati indietro dalle scommesse che la BoE avrebbe annunciato un aumento a sorpresa dei tassi, i mercati stavano scontando un aumento di 1,5 punti percentuali dalla banca centrale del Regno Unito, al 3,75%, a novembre.

Anche le banche di fascia alta del Regno Unito hanno iniziato a ritirare mutui in risposta all’aumento dei rendimenti dei gilt, con tassi ipotecari che dovrebbero aumentare sostanzialmente in un contesto di riprezzamento diffuso.